domenica 27 settembre 2009

Un sabato inglese

Ieri ho finalmente vissuto un sabato inglese come si deve!

La mattina abbiamo deciso, insieme alla mia coinquilina Gloria, di andare a Birmingham. Lì per lì la cosa non mi ispirava moltissimo, visto che mi immaginavo la città come uno squallido posto inglese pieno di signore settantenni intente a bere il the in tazzine di porcellana, ovviamente accompagnato da ottimi biscottini allo zenzero sciroppato, mentre discutevano di quanto fosse stata emozionante la finale del torneo di bridge rionale.
Ebbene mi sbagliavo, e di molto! Ho scoperto una città vivissima e molto, molto stilosa! Con tantissime cose da vedere e da fare, e con un'atmosfera molto europea. Siamo stati molto bene ed abbiamo girato parecchio, anche aiutati da un tempo niente male (sono settimane che non vedo la pioggia...devo cominciare a preoccuparmi?)



La foto simbolo di Birmingham

Poi, mentre ero sul treno del ritorno, mi è arrivato un messaggio da un mio collega di laboratorio, che mi invitava a passare il sabato sera con lui e altri suoi amici. Ovviamente ho accettato di corsa, contento finalmente di poter vedere la vita notturna inglese.
Beh posso dire che chi pensa che gli inglesi siano gente calma, seria e posata, direi che non ha un'idea molto chiara.
Per le strade c'era un casino incredibile fino a tarda notte, mille locali aperti e pieni di gente. Ho scoperto anche una zona coperta piena di locali di tutti i tipi, molto ganza. E' lì che è iniziato il nostro giro, alle 8 di sera.
L'unico problema della serata è stato che, beh, diciamo che non sono un bevitore professionista! Ma visto che sono stati così accoglienti non potevo mica prendermi un the al melone....
Dopo essere andati in un locale a bere "qualcosina", ci siamo spostati in un disco-pub, per finire l'opera.
Così alle 2 di notte, dopo aver buttati giù due pinte di sidro e una di birra, farcite da circa 4-5 shots (visto che i mischioni non gli piacevano), con la testa che vagava a due metri e mezzo d'altezza, ho deciso che per la serata avevo bevuto abbastanza. Loro ovviamente hanno continuato a bere, come se si fossero appena seduti!

Sono stato molto soddisfatto di me stesso quando un'ora dopo sono arrivato a casa sui miei piedi!

Come mi sento oggi? Beh diciamo che ho il singhiozzo da quando sono sceso dall'autobus, un mal di gola assurdo e la testa che vaga liberamente. Sono andato in bagno circa 15 volte, ma per il resto non mi lamento troppo!

venerdì 25 settembre 2009

Incontri "picanti" sotto le lenzuola

Ieri sera sono andato a letto e lei era li' ad aspettarmi, sotto le lenzuola. L'avevo vista altre volte, ma non avevo mai avuto il coraggio di avvicinarmici. Una paura irrazionale forse, che mi aveva fatto stare sempre alla larga. E credo che a lei la cosa non fosse sfuggita. Cosi' e' stata lei a fare la prima mossa.

Una mossa molto audace direi.

Ha pazientemente atteso che la mia stanchezza degenerasse in uno stato di semicoscienza che ancora non puo' definirsi sonno. Uno stato in cui non puoi avere l'attenuante "stavo dormendo", quindi sei costretto ad assumerti le tue responsabilita', ma in cui sei molto, molto piu' vulnerabile e accondiscendente.
In quel momento lei si e' fatta avanti, senza pensarci due volte, con un ardore ed un'energia di cui non la ritenevo capace.

Il nostro incontro ravvicinato e' stato breve ma molto, molto intenso. Me ne avevano parlato in molti, ma non potevo immaginare che lo sarebbe stato cosi' tanto.
Alla fine non voleva piu' staccarsi, sono stato costretto a respingerla perche' stava diventando troppo per me.

Cosi', una volta terminato, all'una e quaranta di notte apro la porta della mia stanza e, con aria provata e forse un po' sconvolta esclamo: "Me cago en el puto coño de la abeja de mierda. Alvaro, algo me ha picado!"

E' stato quasi triste doverla abbattere a giornalate...

mercoledì 16 settembre 2009

Il buongiorno si vede dal frollino

Ieri ho avuto una giornata un pò pesante lavorativamente parlando, coronata da una serata in cui ho temuti che mi si fosse rotto il cellulare, con la conseguente perdita di tutti i numeri memorizzati dentro. Per fortuna poi è rinato dalle sue ceneri ed inaspettatamente ha ripreso a funzionare da solo.

E' per compensare tutte le amarezze di ieri che stamattina mi sono svegliato con la voglia di dolce. E cosa c'è di meglio di una sana tazza di latte e biscotti alla italian way? Ma qui nasce un'altra annosa questione...

In Inghilterra non esistono i biscotti che per noi sono normali in Italia....niente Mulino Bianco, Granturchese, Mister Day, Pavesini, Plasmon o che so io. E niente pacchi di biscotti. Qui sono tutti raccolti in un contenitore tondo stile Ringo Boys (biscotti ovviamente non qui ci sono) e, alla maniera inglese, dentro sono pieni di porcherie. Non esiste il "biscotto normale", un'affare fatto solo di pasta frollaCe li hanno al cocco, al limone, con diversi tipi di cioccolato, ricoperti di cioccolato, alla frutta, e cose così. Normali un gli garbano.
Ieri, volendo evitare di rovinare la mia linea da modello con i soliti biscotti al cioccolato, ho deciso di prenderne un altro tipo, e frugando tra le varie lordie ho trovato dei fantastici frollini all'Australian stem ginger. Il disegnino sulla scatola sembrava abbastanza "normale" così li ho presi.

Ebbene stamattina tutto contento li metto nel latte e sento uno sei sapori peggiori mai sentiti in vita mia. M'è toccato buttare il latte, di quanto puzzava.
Wordreference sostiene che io abbia tentato di inzuppare nel latte dei biscotti allo zenzero sciroppato...non so se qui o in Italia ciò è normale, ma se lo è la gente ha decisamente dei problemi...

A proposito, ho un pacco di biscotti quasi intonso da vedere/scambiare, qualcuno è interessato??

venerdì 11 settembre 2009

Sempre confidare nella gentilezza degli sconosciuti...specie se manchesteresi!

Devo dire che in generale la popolazione manchesterese e' molto cortese. Quando chiedi aiuto o informazioni ti danno una mano sempre volentieri e cercano di farti stare a tuo agio con loro. Piu' di una volta mi e' capitato che mentre guardavo la cartina qualcuno si avvicinasse chiedendomi se mi fossi perso e se avessi bisogno di qualche indicazione.

Ma quello che mi e' successo ieri e' decisamente troppo!

L'altro giorno ho comprato un cavo con la presa inglese per alimentare il mio portatile, visto che non ne potevo piu' di usare tutte le volte l'adattatore. Per capirci col commesso e' stata un'impresa, ma alla fine ho comprato un 2-pins cable con presa inglese.
Peccato che tornando a casa ho notato che all'alimentatore va attaccato un cavo a 3 pin!
Che fare? Me lo cambieranno? Come funziona il sistema di restituzione della roba che non ci garba, in Inghilterra? Basta che mostri lo scontrino? Ti ridanno i soldi? Ti mandano a quel paese ridendoti dietro?
E' con tutte queste domande che ieri rientro nel negozio, chiedendo se gentilmente potevano cambiarmi il cavo. E preparandomi ad assistere ad un monologo in cui in un incomprensibile buisness english mi veniva spiegato perche' il sistema legale inglese considera ridicola questa mia richiesta.
Tutto mi sarei aspettato tranne che "Take the 3-pins one, and don't mind about the 93 cents!"

Il cavo  a 3 pin costava di piu' di quello a 2...neanche la differenza mi hanno fatto pagare...93 centesimi su un totale di 4 sterline!
Questi inglesi non finiranno mai di stupirmi!

mercoledì 9 settembre 2009

Sole!

Sembrera' assurdo, ma oggi a Manchester c'e' il SOLE! Pensavo fosse una invenzione ancora non arrivata fin qui, ma a quanto pare, si sono aggiornati...
E' un sole malato, ed all'una meno un quarto la mia ombra misurava circa un metro e mezzo, ma fonti attendibili lo confermano: that's the sun!

Enjoy it!

martedì 8 settembre 2009

Adattamento e prime prospettive interessanti

Rieccomi qui! Dall'ultima volta le cose stanno cominciando ad andare per il verso giusto.
Ho trovato la via piu' breve per attivare a lavoro: prendendo due treni e facendomi un quarto d'ora di camminata posso essere in lab in un totale di 45 minuti. Per gli standard manchesteresi credo sia ottimo! Per il viaggio si sepnde un botto, 3 sterline e 60 al giorno, e non e' che con l'abbonamento (che faro' al piu' presto) si risparmi poi tanto...
Il tempo e' stato un po' piu' clemente in questi giorni...devono aver saputo che ho trovato casa e che quindi non saro' piu' in giro per le strade tutto il giorno. In questi giorni a volte ho addirittura avuto caldo, una parola che pensavo mi sarei dimenticato per sei mesi! Beh c'e' anche da considerare che sono con maglione di lana e giubbotto a settembre...
Sto cominciando ad adattarmi a casa, ed a sentirla un minimo come casa mia. Mi son fatto il mio primo piatto pasta manchesterese (che meraviglia!) ed appena avro' un po' di tempo faro' una spesa come si deve. I coinquilini, seppur con le loro stranezze, sono gente simpatica, con cui sto facendo i primi giri in citta'. Specie con Gloria, la donna andalusa, che mi fa morire dalle risate! Stasera andremo ad una lezione di inglese gratuita tenuta da gente che studia per fare il professore...vi faro' sapere com'e' andata!
Ieri sono stato ad una specie di seminario su Almodovar tenuto da Carmen, la mia padrona di casa, una tizia sulla cinquantina che parla un discreto spanglish, che si occupa di letteratura spagnola o roba simile. E' stato molto interessante, e mi ha dato modo di conoscere un ambiente nuovo. In piu' Carmen mi ha promesso che mi presentera' ai suoi studenti, qusi tutti stranieri, in maniera che possa integrarmi al piu' presto. In piu' dice di avermi trovato un lavoro!!! Se ho ben capito verrei pagato soltanto per fare conversazione con una sua amica che sta imparando l'italiano. Meglio di cosi'!
Insomma, grazie anche ad aiuti inaspettati di grandi persone, sto cominciando ad ambientarmi in questo posto lontano da casa, ed a sentirmi non piu' come uno straniero in viaggio, ma come un immigrato!

Se e' meglio o peggio decidetelo voi! :D

venerdì 4 settembre 2009

Primi giorni in terra straniera

Ebbene si! Sono arrivato a Manchèster (con l'accento sulla prima e, non sulla a come diciamo in Italia...questi inglesi devono sempre essere originali)
Da quando sono qui ho avuto decisamente poco tempo per scrivere, ed alla fine della giornata sono sempre stato troppo stanco per mettermi a scrivere...spero di essere più assiduo in futuro nel postare.
Il mio morale in questi giorni è stato abbastanza altalenante. Ho vissuto momenti di entusiasmo, di sconforto, di curiosità, di malinconia, di speranza e di paura. Quindi direi che per dare un'idea migliore di come sono andate le cose sarà meglio analizzare i giorni della mia permanenza uno per volta:

Giorno 1: Martedì
Sono arrivato all'aeroporto di Pisa con una valigia da 22 kg, un bagaglio a mano da 15, una felpa legata in vita ed un giubbotto pesantissimo in mano, per cui mi sarebbe servito un bagaglio a parte. Al check-in va tutto inaspettatamente liscio vista la mole di roba che porto ed il bagaglio a mano in sovrappeso. A questo punto arriva il primo momento difficile, di pianto e stridore di denti (cit.): salutare la zita, che per 6 mesi vedrò molto poco, di cui tralascio i particolari per non ferire i più sensibili.
E così col "sorriso" sulle labbra mi metto in volo per un posto che non conosco, in cui andrò a trascorrere i prossimi sei mesi!
Arrivando, guardando giù dall'aereo, la cosa che mi stupisce è il numero esorbitante di villette a schiera, all'inglese appunto, che si vedono! Sembra che tutta la città, che sembra molto grande, sia fatta da quartieri residenziali con case a due piani, il tetto a spiovente e l'immancabile giardino. Non avrei mai immaginato che zone così costituissero la gran parte del centro abitato, visto che da noi la villetta è vista come un "lusso da ricchi".
Arrivato a terra, la prima sorpresa: i tizi dell'università sono venuti a prendermi all'uscita dell'aeroporto, con il cartello "Giuseppe Marino"! Un sogno che si avvera! Per la verità nel sogno era previsto che vi fosse scritto "Mr. Marino", ma non è il caso di sottilizzare :)
Oltre al prof ed un tizio di cui non ho ancora capito il nome (che per semplicità chiameremo "il tizio della mensa di scrubs" data la somiglianza) era ad aspettarmi all'aeroporto un'acquazzone "estivo" da manuale. E che, temo, si sia affezionato a me, visto che non mi molla da 4 giorni.
Comunque, il prof ed il tizio della mensa mi sono sembrati davvero disponibili e cordiali, e mi hanno portato dritto all'università, dove ho avuto di conoscere altri due dei componenti del gruppo: Carl (o Karl?) e Tobias, due Ph.D. students al primo anno, che lavorano con l'Octave System, una specie di cave riconfigurabile con dei proiettori della madonna, che incredibilmente non si scalibrano ad ogni colpo di tosse :)
In tutto questo scenario idilliaco c'è il trascurabile problema che non capisco una mazza di quello che dicono. Ovviamente mi aspettavo di avere qualche difficoltà con la lingua, ma mai avrei immaginato di capire così poco. Si sa che quando trascorri i primi giorni in un paese straniero sembri un imbecille, ma COSI' imbecille non l'avrei detto!!
Dopo mille incomprensioni e qualche presentazione sono stato accompagnato in albergo dal boss (sempre gentilissimo) in mezzo, ovviamente, alla pioggia scrosciante. Il prof ha contattato un membro del laboratorio che sta cercando casa a sua volta, per farmi dare qualche dritta. Non sapendo se questo ragazzo sarebbe andato in lab il giorno seguente, mi ha detto che nel caso in ci fosse stato mi avrebbe avvertito ed avrei dovuto raggiungerlo lì, altrimenti sarei potuto rimanere in centro e cercare per conto mio.
La pioggia è una costante qui, e la gente non ci fa più caso. In una giornata di temporale si gira senza ombrello e ci si becca l'acqua in testa come se non ci fosse, e se si è al coperto magari si apre anche la finestra. Poi gli inglesi si lamentano che gli viene la febbre suina!
La vista che si ha dalla mia stanza d'albergo mostra una città abbastanza diversa da quella che ho visto dall'aereo: palazzoni, grattacieli e negozi ovunque. Facendo un giro nelle vicinanze ho trovato un posto dove prendere un hamburger con formaggio, una fetta di cheesecake e una pinta di Guinness, che ho preso solo in onore del paese che mi ospita, visto che odio la birra.
In camera ho la connessione a internet, anche se lenta ed altalenante, ma mi permette di poter parlare con la mia ragazza senza spendere patrimoni. Dio benedica skype!
Alla fine della giornata vado a letto abbastanza contento, entusiasta e fiducioso per il futuro. Il prof non mi ha contattato, pertanto ho considerato di avere la giornata libera il giorno dopo.

Giorno 2: Mercoledì
Mi sveglio con l'intenzione di dedicare la giornata alla ricerca di una stanza. Poiché i vari siti che ho consultato dall'Italia non mi hanno aiutato, decido di cercare un'agenzia. Quindi scrivo "estate agency" su google maps e mi reco nei posti indicati. Dopo più di un'ora sono stato in almeno 4 o 5 punti indicati sulla mappa, senza trovare nessuna agenzia, rimediando invece diversi litri d'acqua in testa. E' pazzesco come Manchester sia piena di annunci di agenzie immobiliari, "For sale", "To let" e così via, ma (almeno nel centro) sia impossibile trovare l'ufficio di una di esse.
Alla fine, grazie all'indicazione di un gentilissimo ragazzo che lavora nel mio centro commerciare manchesterese preferito, riesco ad arrivare in una zona in cui è presente qualche agenzia, ma nessuna si occupa di "flatshare", ma soltanto di affitti di case intere.
Durante il mio vagabondare per le vie della città mi arriva un messaggio del professore che mi chiede come mai non sia ancora arrivato in lab. Così, rendendomi conto di aver capito male quello che mi ha detto il giorno prima, mi sono precipitato alla stazione per prendere il treno ed andare all'università.
Arrivato lì incontro gli altri, ed inizia la solita sequela di "sorry, can you repeat please?" che tanto bene fanno alla mia autostima.
Dopo un pranzo, trasformato in una bevuta al pub (questi inglesi...), il ragazzo che cerca casa mi ha consigliato di dare un'occhiata su gumtree, dove effettivamente trovo un sacco di annunci utili con relativi numeri di telefono.
Finito in lab si va tutti a cenare (alle 5.30!) in un locale greco specializzato in tapas (ditemi voi...) dove mangiamo in maniera quasi accettabile, in una specie di giardino coperto dove si moriva di freddo, o meglio dove io morivo di freddo.
Usciti di lì non vedevo l'ora di tornare a casa, tanto ero zuppo d'acqua, rattrappito dal freddo e ricoglionito dal fatto di capire il 20% dei discorsi. Tuttavia vego trascinato in un altro locale a fare l'ennesima bevuta.
L'unica nota positiva della giornata è che ho conosciuto un altro ragazzo del lab, proveniente da Taiwan, che si è rivelato molto simpatico e più comprensibile, visto che non è inglese :D
Arrivato in hotel in preda alla stanchezza e allo sconforto non ho potuto fare a meno di pensare a quanto il titolo del mio blog possa risultare calzante con la mia posizione. Qui infatti, mi sento uno straniero a tutti gli effetti.

Giorno 3: Giovedì
La giornata è stata completamente dedicata alla ricerca di una stanza. Grazie ai numeri di telefono raccattati il giorno prima, durante la mattinata ho preso diversi appuntamenti con vari padroni di casa. Tutte le sanze che sono andato a vedere si trovano in una zona abbastanza periferica della città, e molto lontana dal mio laboratorio. Però me l'hanno consigliata i miei stessi colleghi perchè dicono sia piena di studenti, quindi molto vivace, e che sia ben collegata al centro tramite autobus.
Quasi tutte le case che ho visto erano praticamente vuote, casermoni a 4 piani con 6-7 stanze da letto, di cui nessuna ancora affittata. Solo in alcune c'era qualche inquilino, ma si è guardato bene dal farsi vedere. E tutte, ovviamente, erano sporchissime per gli standard italiani. Persino Rino, Pino e Gino, le tre matasse di polvere che abitano nel corridoio della mia casa di Pisa, si sarebbero dati da fare per dare una pulita! Diciamo che non mi hanno fatto un'ottima impressione...
Soltanto nelle ultime due case che ho visto c'era qualche inquilino ad attendermi. Una era la tipica casa di studenti, con roba in giro ovunque, piena di roba alle pareti, ed un unico bagno per 5 persone. L'ambiente era però molto bello, e vi ho trovato anche un ragazzo spagnolo che è stato 3 anni a Pisa! Il problema però con questa casa era che non era ancora discponibile, e non si sapeva quando si sarebbe liberata la stanza. In più, ovviamente, c'erano altri candidati.
L'ultima casa che ho visto ha un pò risollevato il morale della mia giornata. Quattro stanze da letto in tuttto, e spagnoli dentro. Un ragazzo di 26 anni che non ho ben capito cosa faccia, una donna che è lì per imparare l'inglese, e che per adesso parla solo spagnolo, o meglio l'andaluso! La terza stanza è occupata da una donna che saltuariamente fa un'affacciata insieme al figlio di 6 anni. La casa era pulitissima, la gente cordiale e accogliente...insomma ho fatto la mia scelta! In questa maniera inoltre avrò modo di perfezionare sia l'inglese che lo spagnolo stando qui, il che non mi sembra malaccio! Gli inquilini sono rimasti entusisiasti di me, anche perchè ho messo a posto la connessione wireless di Gloria, la donna andalusa! :D L'unico problema che si è posto è che Carmen, la padrona di casa, cercava qualcuno che stesse lì un anno, invece io ci starò solo sei mesi. In ogni caso mi sono riservato un altro giorno per vedere altre case e prendere la mia decisione.

Giorno 4: Venerdì
Giornata molto noiosa, e piovosa, ovviamente. Il prof mi ha chiamato per dirmi che, causa lavori, in lab sarebbe mancata la corrente, quindi non sarei dovuto andare.
Quindi mi sono riattaccato a gumtree cercando qualche altro numero da chiamare. Il bottino è stato abbastanza magro. Non sono riuscito a prendere neppure un appuntamento, o perchè i proprietari non volevano uno studente, o perchè volevano uno che ci rimanesse per più di sei mesi. Ho visto solo una casa grazie ad un contatto che avevo preso il giorno prima. Per vederla, ovviamente, mi sono fatto mezz'ora di bus ed ho preso ettolitri d'acqua in testa. La casa però non era male, anche se la zona non mi convinceva moltissimo. Ho deciso di tenerla come soluzione di riserva nel caso in cui gli spagnoli mi avessero dato buca.
Pertanto tornato in hotel chiamo Carmen dicendo che ero interessato alla casa. Lei mi dice che Gloria e Alvaro le hanno parlato molto bene di me, e vorrebbero che ci andassi, me visto che sarei stato solo sei mesi, voleva pensarci un altro pò. Quella sera sarebbe dovuto andare un altro ragazzo a vederla, e poi mi avrebbe fatto sapere. Quindi chiamo subito Gloria per comunicarle la risposta di Carmen, e lei mi dice che avrebbero fatto di tutto per scoraggiare questa persona a prendere la casa, in maniera da "pilotare" la scelta della padrona di casa!
Ed infatti così fu! Intorno alle 8 ho avuto la conferma di non essere più un senzatetto disperato, ma uno studente disperato con una casa dove dormire!! Il che già è qualcosa, molto direi. In più ho i miei primi due amici qui, e ciò mi fa sentire decisamente meglio! Sabato sera stesso andrò a dormire lì!!!

Ora è Sabato mattina, e finalmente ho finito di scrivere tutto questo papello. Ci ho messo praticamente due giorni, ma non potevo evitare di annotare tutto quello che mi è successo. Tra poco mi vedrò con Gloria che mi darà una mano a comprare qualcosa per la casa, e poi alle 5 Alvaro mi darà una mano a portare le valigie a casa!
Mi sento molto carico, e non vedo l'ora di sistemarmi. Anche il tempo sembra migliore, ma credo sia inutile farsi troppe illusioni :D

Per oggi è tutto, alla prossima!