domenica 28 febbraio 2010

Farewell, Manchester!

Ed eccoci qui, a poche ore dal definitivo rientro in terra natia, a preparare valige che esplodono ed a fare prove di quanti strati di vestiti mi stanno su contemporaneamente, onde evitare di pagare multe per sovrappeso di bagagli. Sei strati raggiunti, finora (di cui due cappotti).

L'addio è veramente prossimo, visto che il mio volo parte domattina alle 7. In realtà il vero addio è avvenuto ieri. Prima un pranzo spagnoleggiante insieme ai coinquilini Alvaro e Gloria, con tavola apparecchiata per le grandi occasioni, una tortilla de patatas deliciosa cucinata dal grande cuoco iberico Jose Alvaro ed una bottiglia di Rioja per annaffiare il tutto. La sera, dopo una cena in un tipico pub inglese, un semi-pub crawl per le vie mancuniane (per salutare la città nella maniera più inglese possibile) insieme ad un bel gruppetto di amici. Pranzo memorabile e serata splendida!
Insomma, ho purtroppo già salutato tutti quanti, e la giornata oggi sarà dedicata soltanto a smaltire un pò l'inevitabile hangover dopo la serata di ieri ed a preparare le ultime cose per la partenza.


I sopravvissuti alla serata di ieri

A questo punto si dovrebbe essere tristi perchè si abbandona tutto. Però io, nonostante mi dispiaccia immensamente di lasciarmi alle spalle uno dei periodi più belli della mia vita, non riesco ad essere dispiaciuto fino in fondo. Se quando sono partito ero molto spaventato e pessimista, adesso rientro con stimoli e prospettive nuove. Sono triste di abbandonare la mia vita mancuniana, ma non ho rimpianti: credo di aver sfruttato al meglio il mio soggiorno in terra straniera, e penso che questo periodo mi sia servito moltissimo, specie dal punto di vista della crescita personale e del morale. Partivo lasciandomi alle spalle tanti problemi, ma sono sicuro che al rientro saprò affrontarli nella maniera giusta. Ho dimostrato a me stesso che in sei mesi sono riuscito non solo ad  adattarmi ad un posto totalmente alieno, ma anche ad affezionarmici. Affezionarmi agli amici che ho incontrato, alla città, alla mia casa, al laboratorio, e persino al tempo! Chi l'avrebbe mai detto!
Insomma, il soggiorno in terra straniera ha fatto sicuramente il suo dovere, quindi posso salutarlo serenamente. E le cose e le persone che ho trovato qui sono una parte di quello che sono diventato, perciò le porterò sempre con me, non le abbandono.


Certo, sono sicuro che mi mancheranno le serate salsere in compagnia di Ben, i pomeriggi in palestra con lui che mi dice "smile GiOsseppe!" mentre vengo travolto da pesi troppo pesanti per me, le cene post-salsere a lume di candela a base di piatti incomprensibili nel ristorante mediorientale di Withington, i miei rientri notturni col bus, le serate al Salisbury con il pensatore siculo-mancuniano (benedetto il giorno in cui ho aperto gumtree), le serate al Crescent con la cricca ispano-cinese, il "che caccio dizi" di Alex e Mateo (con gesto annesso), il "be careful" di Bruce, le gite fuori porta con Gloria ed il suo "Giuseppe Giusepìn", il "feliz Navidad" di Alvaro, il "where do you fancy going for lunch?" di Toby, le lunghe passeggiate in mezzo ai parchi inglesi per raggiungere la stazione, il tizio della biglietteria di Mauldeth Road che mi chiamava Pal e che anche io chiamavo Pal (insomma, ormai eravamo diventati "du' Pal"), lo scolapasta di ferro coi cui ti scotti ogni volta che scoli (solo dei geni come gli inglesi possono fabbricare, nell'era della plastica, simili strumenti di tortura), ed ovviamente le mie wrap con insalata, due fettine di prosciutto ed una di mild cheddar cheese


Nonostante tutto ciò però sto per rientrare in un posto che è da tanto la mia casa ed in cui, nonostante presenze poco piacevoli, sto molto bene, anche e soprattutto perchè ci sta la mia ragazza, che non vedo l'ora di riabbracciare. Un posto in cui, sono sicuro, quei pochi ma buoni amici che avevo non si sono scordati di me. In più rientro con una serenità ed un equilibrio del tutto nuovi.


Prima di congedarmi dai due lettori di questo blog, ci tenevo a ringraziare alcune persone che non sono state menzionate finora, ovvero il vecchio saggio dei Dylan Dog, anche lui adesso in terra straniera, per i suoi preziosi consigli e per il suo suporto in momenti difficili...insomma per la sua amicizia, David per la fiducia e l'appoggio, Carl per avermi accompagnato nella mia prima serata alcolica mancuniana, Karen per la sua enorme pazienza nell'insegnare i rudimenti della salsa ad un noto pezzo di legno come me, Carmen per la sua cordialità e immensa disponibilità, Jim per avermi dato modo di conoscere la cricca ispano-cinese, Will e Luisa perchè, anche se non abbiamo avuto modo di frequentarci molto, saranno sempre tra i miei ricordi mancuniani, Bis e lo zio dave per essermi venuti a trovare ed avermi regalato anche qui dei momenti piacevoli.


Infine ringrazio tutti coloro che hanno seguito il mio blog in questi sei mesi, anche quelli (merde :D) che non hanno mai commentato. Probabilmente farò un ultimo post una volta rientrato in terra natia per dire come l'ho trovata dopo tanto tempo, ma sostanzialmente la mia avventura con questo blog finisce qui.

Arrivederci in altri lidi! It has been a great pleasure!!

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Well...I tried to translate my last post, in order to allow all the people I meet here to read it. Forgive me if some paragraph are badly translated :D
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So here I am, a few hours from the final return travel, preparing bursting at the seams luggages and testing how many cloth layers I can wear at the same time, so that I can avoid to pay extra money for luggage weight excess. Six layers achieved until now (two of them are coats).

The farewell is really near, since my flight is gonna leave tomorrow moring at 7. But actually the real farewell was done yesterday. Initially a hispanic lunch with my housemates Alvaro and Gloria. Table set in a very nice way, a delicious tortilla de patatas cooked by the great Iberian cook Jose alvaro and a Rioja bottle to hose all the food. Then, in the evening, after a dinner in a typical English pub, a half-pub-crawl aound the mancunian streets (so say goodbye to the city in the English way) with a nice party. Memorable lunch and great night!
In hort, I've already said goodbye to everyone, unlikely, and today will be spent in sobering up and to arrange the last things before going away.

Normally I should be sad at this point, 'cos I'm about to abandon it all. Nevertheless, although I'm hugely sorry to quit one of the most beautiful periods of my life, I cannot be sad to the whole hog. If when I arrived I was scared and pessimistic, now I'm going back with new motivations and prospects. I'm sorry to go away, but I got no regrets: I think I exploited my abroad period in the best way, and I'm sure it was really useful for me, expecially from the point of view of my personal growth and my mood. I went away from Italy leaving a number of issues there, but I'm sure I'll be able to face them in the right way. I proved to myself that in six months not only I managed to adapt to a totally new place, but I even grew fond of it. I grew fond of the friends I met, of the city, of my home, of the lab, and even of the weather! Who could have thought it?
In short, my stay here did surely his duty, so now I can serenely say goodbye to it. Things and people I found here are now part of what I become, so I'll bring 'em with me forever, I'm not abandoning 'em.

Well, of course I'm sure I'm gonna miss the salsa nights with Ben, the evenings in the gym with him saying "smile GiOsseppe!" while swept away by too heavy weights, the post-salsa candlelight dinners with incomprehensible food in the middle-eastern restaurant in Withington, my night returns by bus, the nights spent at the Salisbury with the sicilian-mancunian thinker, the nights at the Crescent with the hispanic-chinese crew, the "che caccio dizi" by Alex and Matey (with the proper gesture as well), the "be careful" by Bruce, the trips with Gloria and her "Giuseppe Giusepìn", the "feliz Navidad"by alvaro, the "where do you fancy going for lunch?" by Toby, the long walks through the English parks to reach the railway station, the guy at the Mouldeth Road ticket office who was calling me Pal and I was calling Pal too (here there is an untranslatable italian pun :D ), the iron colander that burns you every time you drain pasta (only a genius like an english person can create, during the plastic era, such a stocks), and obviously my wraps with salad, two slices of ham and one of mild cheddar cheese.

Nonetheless I'm going back to a place that has been my home for a long time and where, in spite of some unpleasant presences, I feel very good, even and mainly 'cos there is my girlfriend, who I'm looking forward to hug again. A place where, I'm sure of it, the few good friends I have didn't forget me. In addition, I'm going back with a brand new serenity and balance.

But before saying goodbye to the two readers of this blog, I'd like to thank some people I haven't mentioned so far, i.e. the Dylan Dog old wise man, who is now abroad as well, for his precious advices and for his support in the hard times...in short for his friendship, David for the trust and support he gave me, Carl for having been with me in my first alcoholic mancunian night, Karen for her huge patience in teaching the basis of salsa to a "wooden" dancer like me, Carme for her kindness and great helpfulness, Jim for having given me the possibility to meet the hispanic-chinese crew, Will and Luisa 'cos, even if we didn't hang out a lot, they'll be always present between my mancunian memories, Bis and the uncle Dave for having come to visit me, and for the good times we spent even here.

Finally I'd like to tank all the people who followed me in this blog during these months, even those (fuckin' shits! :D) who never wrote any comment. Probably I'll post again once back in Italy to tell how I found it after such a long time, but essentially my adventure with this blog ends here.

Goodbye somewhere else! It has been a great pleasure!!

sabato 20 febbraio 2010

Lovely english ale!

Da quando sono in terra straniera mi sono adattato a tante cose. Cose a cui prima di venire non avrei mai pensato di riuscirmi ad adattare. Cose che prima avrei considerato folli ed infattibili, e che invece adesso riesco a fare persino con piacere.
Mi sono adattato a lavarmi la faccia la mattina con l'acqua gelida, visto che qui usano un lavandino per l'acqua calda ed uno per quella fredda, ed è molto scomodo usare entrambi. Mi sono abituato ad andare in giro per le strade senza guanti o cappello con temperature sotto lo zero senza avere freddo. Mi sono abituato a mangiare il cibo inglese, dove per cibo inglese si intende cibo cinese, indiano, tailandese, e qualche volta anche inglese,e gustarlo pure.

Ma soprattutto mi sono adattato alla birra!

Chi mi conosce, o mi conosceva, sa bene che io sono sempre stato l'astemio per eccellenza (astemio era anche il mio nick in un blog dal discutibile destino). Non mi è mai piaciuto bere alcohol, men che meno la birra, visto che odio anche le bevande frizzanti.
Eppure in UK se vuoi avere una vita sociare un paio di boozes te le devi fare durante la settimana, non c'è storia! Le prime volte prendevo, giusto per compagnia, le solite birre che si trovano anche in Italia, con speciale preferenza per la Guinness, visto che la consideravo poco sparkling, prendendo rigorosamente una mezza pinta, anche se qui la mezza pinta è notoriamente for the ladies. Ed ovviamente mi esibivo nelle mie solite e famose smorfie da alcohol. 


Tipico scorcio da pub inglese con l'immancabile sfilza di ales

Tuttavia devo ammettere che nel tempo ho imparato ad apprezzare la vera birra inglese, che tanto differisce da quella che si trova in terra natia. Innanzitutto è più figa a vedersi...anche il "dispenser" è diverso. Visto che la birra è molto poco frizzante le normali "spine" non funzionano, e per versarla nel bicchiere è necessario pomparla. Quindi il macchinario per servirla ha un non so che di tradizionale ed artigianale, molto affascinante. La birra in sè ha un colore molto scuro (quasi opaco) ed una schiuma molto densa, quasi pannosa. Il sapore è generalmente molto corposo e quasi sempre praticamente non frizzante. Con queste premesse sono riuscito ad abituarmi alla maniera inglese di socializzare, ed addirittura a godermi quelle tre o quattro pinte che normalmente si prendono quando si esce la sera. E devo ammettere che quando rientro a casa la sera "particolarmente allegro" dopo qualche pinta di old peculier tracannata al The Salisbury (magnifico pub conosciuto grazie al pensatore anglo-mancuniano prossimo a migrare a sud), sono davvero contento di essermi adattato anche a quest'aspetto della vita mancuniana!


Chi l'avrebbe mai detto? Io non di certo...

venerdì 19 febbraio 2010

Battute finali

E' molto tempo che non scrivo, purtroppo, ma ultimamente ho avuto davvero poco tempo per me stesso. Sono parecchio impegnato in lab: come al solito le scadenze si accumulano e tocca far tutto di fretta. In compenso però sto imparando cose nuove, e ne sono contento.

Devo dire però che la mia vita, dall'ultima volta che ho scritto, si è un pò appiattita. Tra lavoro e sole varie da vari amici, è ormai tanto tempo che non passo una bella serata fuori. Causa lavoro pressante ho anche dovuto interrompere palestra e salsa. Unica nota di colore è che lo scorso weekend è venuto a trovarmi lo zio Dave, che ha mantenuto la sua promessa (e che ringrazio nuovamente), con il quale siamo andati ad assistere in centro al capodanno cinese. Draghi, bambini vestiti da imperatore,e China town che sembrava un set di un film ambientato a China town (cit.)

Insomma la vita procede tranquilla, anche se fin troppo. Probabilmente non era il modo in cui immaginavo avrei finito il mio lungo periodo qui, ma alla fine dei conti non importa. Mi sono goduto la permanenza finchè ho potuto, e i periodi piatti e lavorativamente impegnanti capitano. Magari questo è arrivato nel momento meno opportuno, ma non c'è facoltà di scelta, quindi lo accetterò con serenità. Se non altro tornerò a casa più contento! :)

Comunque, per ravvivare un pò la situazione, passerò metà della mia ultima settimana in terra straniera a Barcellona (tanto per cambiare!). Vedremo cosa ne verrà fuori.

Dopo un post fin troppo tranquillo, ma sorprendentemente sereno, me ne vado a letto, che domani sveglia presto: si continua a lavorare con le Qt!

Buonanotte!

giovedì 4 febbraio 2010

A meno di un mese dal rientro

Ebbene sí, il mio tempo in terra straniera sta per esaurirsi! Sembrava lungo, ma é sembrato che passasse in un momento.

Nonostante l'addio si avvicini sempre piú, sto cercando di sfruttare anche quest'ultimo mese e comportarmi come se fossi appena arrivato.
La mia vita quotidiana é sempre piú piena ed impegnata, non solo a causa del lab. Innanzitutto per la palestra, che mi tiene parecchio occupato. Quando ci vai con un palestrato fissato non ci sono alternative: devi andarci e passarci la giornata. Ma mi ci faccio trascinare piú che volentieri. Poi, ovviamente, la salsa! Ultimamente sono un pó piú pigro del solito a riguardo, ma continuo ad andarci quasi con costanza. E domani sera mi aspetta una serata salsera in un locale. E' la seconda volta che ci vado, e la prima non é andata male, ma sono sicuro che ricadró nella situazione in cui dopo 30 secondi non sai piú che cosa far fare alla tua follower. Follower tra l'altro abituata ad essere coinvolta in figure lunghe e astruse. Insomma, dilettanti allo sbaraglio. Ma va bene cosí.

Inoltre ho acquisito l'abitudine settimanale di andare a prendere un paio di pinte di birra con un amico italiano, il famoso pensatore siciliano, abituato a farsi un paio di whiskey prima di uscire di casa. Serate che finiscono piú o meno tutte alla stessa maniera (facilmente intuibile). Proprio stasera, dopo palestra e un'oretta di salsa, ci incontreremo, insieme all'amico anglo-rriggitano di cui sopra. Comunque l'argomento birra sará probabilmente trattato in futuro in un post dedicato.

In piú, questo weekend sono andato ad Edimburgo, o meglio "Edimbrá", come lo pronunciano qui (contenti loro...). Una cittá bellissima, costruita su piú livelli, con ponti e ponticelli, una castello che troneggia in cima ad una collina, una cittá antica completamente sotterrata da quella nuova (visitabile con vari ghost tours), ed uno splendido golfo nelle immediate vicinanze, con tanto di isolette nel mezzo. Un posto dove hanno le sterline coniate dalla Bank of Scotland, che non hanno valore legale in Inghilterra, diverse in tutto e per tutto da quelle inglesi. Un posto dove per le strade incontri gente in giacca, cravatta e kilt a quadrettoni verdi (in barba ai luoghi comuni), ed in cui gli ostelli sono ricavati dentro le chiese, con le stanze senza tetto e senza riscaldamento. Ma con in compenso una massive scottish breakfast a sole 4 sterline per iniziare la giornata.
Unico piccolo inconveniente del viaggio, nonostante la fortuna di trovare le uniche due giornate soleggiate dell'anno, ho patito il freddo come non mai. Nonostante fossi vestito parecchio piú pesante di come sono di solito a Manchester (ormai sono abituato al debole freddo mancuniano...sto diventando un uomo vero!), era una pena uscire dai pub per immettersi in strada.


Insomma, tutto questo lungo post per dire che la vita continua molto bene, anche se la deadline del primo marzo incombe. Mi godró al massimo anche quest'ultimo mese!

venerdì 22 gennaio 2010

L'iniziazione al leisure centre

Il fitness é sempre stato la mia grande passione, come tutti quelli che mi conoscono, o mi conoscevano, sanno bene. Per questo, a poco piú di un mese dal mio rientro in terra natia ho deciso di fare il grande passo ed iscrivermi in palestra qui a Manchester. Onde poi eventualmente continuare una volta rientrato a Pisa. Nella zona dove vivo, Withington, ce n'é praticamente una sola, frequentata da tutta la gente del quartiere ovviamente, che dicevano fosse abbastanza decente.

Quindi, al seguito del mio amico francese, il lunedí della settimana scorsa vado lí in modo da dere un'occhiata e magari iscrivermici. La prima cosa che si nota entrando é che ci sono duemila robe per il cardio (cyclette, tapis-roulants, stepper, strane robe simil-sciistiche) e relativamente pochi attrezzi pro-pompaggio. Questo direi la dice lunga sul fatto che il problema principale degli inglesi sia il grasso in eccesso (o magari che Withington abbia una popolazione prevalentemente femminile, cosa che sinceramente non ho avuto il piacere di notare). All'uscita, ovviamente, troneggia una macchinetta che dispensa le peggio porcherie caloriche, in modo da reintegrare immediatamente quello che si é buttato giú.

Dopo una rapida occhiata in giro decido che la palestra é degna di me, e quindi chiedo di iscrivermi. E fin qui sembrerebbe tutto semplice, se non fosse per il fatto che la tizia mi dice (al ritmo di 300 parole al minuto in mancuniano pesante) che per iscrivermi devo sottopormi prima all'induction! E che per farlo devo prendere un appuntamento. Sará una cosa lunga e complicata, mi dico. Cosí prendo un appuntamento per il mercoledí e me ne rientro a casa con la coda tra le gambe, impaziente di sottopormi a questo meraviglioso rito di iniziazione.
Il mercoledí vengo contattato dal leisure centre (mica gym...le gyms sono per i pivelli), che mi dice che causa maltempo il gran sacerdote addetto alle iniziazioni non sarebbe stato disponibile per tutta la settimana. In effetti eravamo nel mezzo di una bufera di neve. Effettuare il rito senza di lui non se ne parla, né tantomeno iniziare senza averlo fatto, perció spostiamo l'appuntamento di una settimana.

Cosí l'altro ieri mi presento tutto emozionato in palestra, pronto ad assistere al sacrificio di una vergine il cui sangue sarebbe stato spalmato sulla lat machine prima di farmici sedere. Dopo aver compilato un questionario in cui dischiaro sotto la mia responsabilitá di non avere malattie cardiovascolari, di non avere le ossa rotte, di non mettermi le dita nel naso e di non russare la notte se sono steso di fianco, mi viene detto che prima di iniziare il rito devo pagare. Non per il mese o per l'iscrizione, ma proprio per l'inducion! E pare il costo delle vergini sacrificali in UK si aggiri intorno alle 12 sterline e 30!! Sticazzi!
Comunque, una volta sbrigata la questione economica, mi accingo a diventare un membro della confraternita insieme ad altri 5 iniziati (ce n'era anche un altro, ma l'istruttore si é rifiutato di farlo assistere perché sei persone era il numero massimo).

La complicatissima procedura é consistita in 8 minuti (cronometrati) in cui un tizio ci mostrava, molto sommariamente, come utilizzare alcuni attrezzi. Cosa che tra l'altro penso che chiunque di noi sapesse fare giá di suo. Alla fine un coro di angeli ha intonato una lode al dio delle palestre, in mancuniano stretto, e quindi siamo stati finalmente ammessi ad usare i sacri macchinari.

Adesso si puó cominciare a far palestra come dio comanda!

lunedì 18 gennaio 2010

Il riposo del guerriero

Pigiama e vestaglia, seduto sul letto a gambe incrociate, con il letto disfatto a metà. Nella bocca il forte sapore del pecorino sardo che tanto mi era mancato, misto a quello, molto meno intenso, del solito wrap con caesar salad (privata della sua componente "cesarea") e qualche fettina di prosciutto confezionato, conservato nella vaschetta in una posa fintamente vaporosa.
Probabilmente questa scena può sembrare un pò triste, e forse lo è anche un pò, ma in questo momento per me è il paradiso!

Questi ultimi giorni sono stati intensi e massacranti. Come precedentemente accennato, é venuto a trovarmi in terra straniera quel famoso personaggio noto ai piú con l'appellativo di Beppe il Sardo (di cui abbiamo una diapositiva), che adesso si sta godendo la metropoli londinese, e che ringrazio ancora per la visita.


Beppe il Sardo che dimostra di essere uno con le palle

Le suole delle nostre scarpe si sono assottigliate, i nostri fegati sono stati messi a dura prova e non si può dire che abbiamo passato le giornate dormendo. Giorni piacevoli e molto divertenti, ma decisamente stancanti.

Tutto questo discorso per tentare di giustificare il fatto che, a sei settimane esatte dal mio rientro definitivo in terra natia, sto "sprecando" una giornata a oziare, quando dovrei essere al corso di salsa? Forse, ma sono certo che una giornata come questa ci voleva. Ed il fatto che sei mesi fa non avrei minimamente sopportato una giornata come questa mi fa credere che probabilmente l'esperienza mancuniana qualcosa mi ha insegnato.

E ciò non può fare a meno di farmi sorridere...

domenica 17 gennaio 2010

Io penso...

Serata semidelirante ieri sera, ma dagli interessanti risvolti filosofici. D'altronde la presenza di un'autorità morale e letteraria come Beppe il Sardo non poteva mancare di portare a tali sviluppi. Quella che è partita come una tranquilla riunione tra italiani (o aspiranti tali) in un posto mezzo "posh" in centro, si è rivelata un'occasione di riflettere su quello che davvero siamo e facciamo nella vita: io sono un dottorando di ingegereia informatica, lui è venuto a trovarmi, e tu?

Io penso...

Si, principalmente penso. Ogni tanto ho l'hobby di fare qualche attività lavorativa, ma fondamentalmente penso...così le nostre menti (e quelle di un napoletano appena conosciuto) sono state aperte alla verità dal pensatore Angelo, un caro amico sicul-mancuniano. E a parte di questa scoperta sono stati messi anche tre o quattro simpatici avventori di un pub inglese per veri ubriaconi, che vendeva una original mancunian beer: la "Dark Domination"! Il ragazzo greco ha fatto orecchie da mercante, concentrandosi su Berlusconi e sui sardi che sono tutti fascisti (parole sue, io mi dissocio, n.d.r.), due di loro me li son persi, ma Steve, il tizio inglese, ha sicuramente apprezzato e fatto suoi i preziosi insegnamenti.

Un pò meno forse hanno apprezzato i camerieri di un ristorante cinese notturno, ma questa è un'altra storia...