venerdì 22 gennaio 2010

L'iniziazione al leisure centre

Il fitness é sempre stato la mia grande passione, come tutti quelli che mi conoscono, o mi conoscevano, sanno bene. Per questo, a poco piú di un mese dal mio rientro in terra natia ho deciso di fare il grande passo ed iscrivermi in palestra qui a Manchester. Onde poi eventualmente continuare una volta rientrato a Pisa. Nella zona dove vivo, Withington, ce n'é praticamente una sola, frequentata da tutta la gente del quartiere ovviamente, che dicevano fosse abbastanza decente.

Quindi, al seguito del mio amico francese, il lunedí della settimana scorsa vado lí in modo da dere un'occhiata e magari iscrivermici. La prima cosa che si nota entrando é che ci sono duemila robe per il cardio (cyclette, tapis-roulants, stepper, strane robe simil-sciistiche) e relativamente pochi attrezzi pro-pompaggio. Questo direi la dice lunga sul fatto che il problema principale degli inglesi sia il grasso in eccesso (o magari che Withington abbia una popolazione prevalentemente femminile, cosa che sinceramente non ho avuto il piacere di notare). All'uscita, ovviamente, troneggia una macchinetta che dispensa le peggio porcherie caloriche, in modo da reintegrare immediatamente quello che si é buttato giú.

Dopo una rapida occhiata in giro decido che la palestra é degna di me, e quindi chiedo di iscrivermi. E fin qui sembrerebbe tutto semplice, se non fosse per il fatto che la tizia mi dice (al ritmo di 300 parole al minuto in mancuniano pesante) che per iscrivermi devo sottopormi prima all'induction! E che per farlo devo prendere un appuntamento. Sará una cosa lunga e complicata, mi dico. Cosí prendo un appuntamento per il mercoledí e me ne rientro a casa con la coda tra le gambe, impaziente di sottopormi a questo meraviglioso rito di iniziazione.
Il mercoledí vengo contattato dal leisure centre (mica gym...le gyms sono per i pivelli), che mi dice che causa maltempo il gran sacerdote addetto alle iniziazioni non sarebbe stato disponibile per tutta la settimana. In effetti eravamo nel mezzo di una bufera di neve. Effettuare il rito senza di lui non se ne parla, né tantomeno iniziare senza averlo fatto, perció spostiamo l'appuntamento di una settimana.

Cosí l'altro ieri mi presento tutto emozionato in palestra, pronto ad assistere al sacrificio di una vergine il cui sangue sarebbe stato spalmato sulla lat machine prima di farmici sedere. Dopo aver compilato un questionario in cui dischiaro sotto la mia responsabilitá di non avere malattie cardiovascolari, di non avere le ossa rotte, di non mettermi le dita nel naso e di non russare la notte se sono steso di fianco, mi viene detto che prima di iniziare il rito devo pagare. Non per il mese o per l'iscrizione, ma proprio per l'inducion! E pare il costo delle vergini sacrificali in UK si aggiri intorno alle 12 sterline e 30!! Sticazzi!
Comunque, una volta sbrigata la questione economica, mi accingo a diventare un membro della confraternita insieme ad altri 5 iniziati (ce n'era anche un altro, ma l'istruttore si é rifiutato di farlo assistere perché sei persone era il numero massimo).

La complicatissima procedura é consistita in 8 minuti (cronometrati) in cui un tizio ci mostrava, molto sommariamente, come utilizzare alcuni attrezzi. Cosa che tra l'altro penso che chiunque di noi sapesse fare giá di suo. Alla fine un coro di angeli ha intonato una lode al dio delle palestre, in mancuniano stretto, e quindi siamo stati finalmente ammessi ad usare i sacri macchinari.

Adesso si puó cominciare a far palestra come dio comanda!

lunedì 18 gennaio 2010

Il riposo del guerriero

Pigiama e vestaglia, seduto sul letto a gambe incrociate, con il letto disfatto a metà. Nella bocca il forte sapore del pecorino sardo che tanto mi era mancato, misto a quello, molto meno intenso, del solito wrap con caesar salad (privata della sua componente "cesarea") e qualche fettina di prosciutto confezionato, conservato nella vaschetta in una posa fintamente vaporosa.
Probabilmente questa scena può sembrare un pò triste, e forse lo è anche un pò, ma in questo momento per me è il paradiso!

Questi ultimi giorni sono stati intensi e massacranti. Come precedentemente accennato, é venuto a trovarmi in terra straniera quel famoso personaggio noto ai piú con l'appellativo di Beppe il Sardo (di cui abbiamo una diapositiva), che adesso si sta godendo la metropoli londinese, e che ringrazio ancora per la visita.


Beppe il Sardo che dimostra di essere uno con le palle

Le suole delle nostre scarpe si sono assottigliate, i nostri fegati sono stati messi a dura prova e non si può dire che abbiamo passato le giornate dormendo. Giorni piacevoli e molto divertenti, ma decisamente stancanti.

Tutto questo discorso per tentare di giustificare il fatto che, a sei settimane esatte dal mio rientro definitivo in terra natia, sto "sprecando" una giornata a oziare, quando dovrei essere al corso di salsa? Forse, ma sono certo che una giornata come questa ci voleva. Ed il fatto che sei mesi fa non avrei minimamente sopportato una giornata come questa mi fa credere che probabilmente l'esperienza mancuniana qualcosa mi ha insegnato.

E ciò non può fare a meno di farmi sorridere...

domenica 17 gennaio 2010

Io penso...

Serata semidelirante ieri sera, ma dagli interessanti risvolti filosofici. D'altronde la presenza di un'autorità morale e letteraria come Beppe il Sardo non poteva mancare di portare a tali sviluppi. Quella che è partita come una tranquilla riunione tra italiani (o aspiranti tali) in un posto mezzo "posh" in centro, si è rivelata un'occasione di riflettere su quello che davvero siamo e facciamo nella vita: io sono un dottorando di ingegereia informatica, lui è venuto a trovarmi, e tu?

Io penso...

Si, principalmente penso. Ogni tanto ho l'hobby di fare qualche attività lavorativa, ma fondamentalmente penso...così le nostre menti (e quelle di un napoletano appena conosciuto) sono state aperte alla verità dal pensatore Angelo, un caro amico sicul-mancuniano. E a parte di questa scoperta sono stati messi anche tre o quattro simpatici avventori di un pub inglese per veri ubriaconi, che vendeva una original mancunian beer: la "Dark Domination"! Il ragazzo greco ha fatto orecchie da mercante, concentrandosi su Berlusconi e sui sardi che sono tutti fascisti (parole sue, io mi dissocio, n.d.r.), due di loro me li son persi, ma Steve, il tizio inglese, ha sicuramente apprezzato e fatto suoi i preziosi insegnamenti.

Un pò meno forse hanno apprezzato i camerieri di un ristorante cinese notturno, ma questa è un'altra storia...

lunedì 11 gennaio 2010

Back in a snowy Manchester!

Dopo le vacanze di Natale piú lunghe della mia vita, eccomi rientrato in terra straniera!

Per evitare di annoiare le masse (e perche sarei un pó OT rispetto al blog), evito di dare i soliti troppi dettagli su come sono andate le vacanze nella natia terra rriggitana. Facía cardu, i pratali 'ndi mangiammu (erunu bboni), jocammu e' carti (spuliciammu i soliti fissa), a zzita staci bbonu, ficimu cenoni e pranzi, a via marina era bbella chí luci, megghiu ccá o megghiu a Manchester? (citazione colta), u papá tu' salutu! Unica nota che mi sento di proporre in italiano corrente é che per capodanno non ho fatto praticamente nulla (anche se ero in un posto carino con gente simpatica) perché sono stato male dalla sera del 31 alla sera dell'uno...giusto per coronare l'annata!

E dopo avervi ammorbati con dettagli inutili e fuori luogo che poche righe fa ho spergiurato di risparmiarvi, ritorniamo a noi: il rientro in terra straniera con l'anno nuovo.

In questo periodo Manchester assomiglia all'incirca alla Siberia: la spruzzata di neve di cui mi beavo prima di partire si é trasformata in una situazione permanente ed amplificata! Ogni strada, ogni casa, ogni marciapiede, ogni parco, ogni giardino é coperto da uno strato massiccio di materia bianca sporca, dalla quale spesso fuoriescono strane escrescenze umanoidi con sciarpa, cappello e lignee mani scheletriche (specie nei parchi e nei giardini). Ovviamente fa freddo, ma é un freddo a cui non sono abituato (sará freddo secco? Chiedo a qualche novello Giuliacci). Nonostante si vada sotto zero, e anche di parecchio (le tubature del lavandino del bagno si sono gelate), se ti copri, anche non proprio pesantemente, non hai tutto quel freddo; peró ogni parte del corpo che viene lasciata scoperta si ghiaccia all'istante e cade a terra frantumandosi in mille frammenti taglienti e scintillanti. Per questo vado in giro con sciarpa, guanti, cappello e quant'altro. C'é da dire che tutto ció non mi disturba affatto, anzi sono davvero felice di passare un inverno, credo l'unico della mia vita, con la neve. Se non ci fosse stato il rischio di avere il volo da Roma cancellato, sarebbe stato perfetto!

La mia vita qui é ripresa al 100%, ho ripreso a lavorare in un vuoto laboratorio sempre piú congelato, esco la sera con i vari amici di sempre (ho risistemato il mio tasso alcolico in modo di adattarmi alle norme inglesi), ho ripreso i corsi di salsa scoprendomi (senza sorpresa) un pó arrugginito e mi sono rimesso a mangiare piadine arrotolate con l'insalatina dentro. Anche il mio amico Pal sta bene.
Ieri per la prima volta ho visto un film in un cinema inglese, in lingua originale, insieme ad un mio novello amico anglo-rriggitano. Per non avere eccessivi traumi ho visto la prima parte de Il Padrino, sperando che gli accenti italiani potessero aiutarmi a capirci qualcosa. Inutile dire che se non avessi giá conosciuto la storia ed i dialoghi sarei uscito dal cinema chiedendomi che senso avessero avuto le ultime tre ore della mia vita!
Comunque, per quanto riguarda l'inglese devo dire che non ho notato un peggioramento rispetto a quando sono partito, cosa che cerco ostinatamente di attribuire al fatto che ormai ho fatto l'orecchio alla parlata inglese, piuttosto che al fatto che peggio di com'era non poteva essere!
Insomma la vita inglese continua piacevolmente, tra l'ennesima intenzione di iscrivermi in palestra, il progetto di un viaggio a Dublino, gli scervellamenti per partorire un personaggio per Neverwinter Nights 2 (suggerimenti sono ben accetti), la lettura di un enorme tomo di Stephen King (in italiano, ovviamente) e, udite udite, l'imminente visita di Beppe il sard 'O Sullivan El Frio Leonardo Laigi Rulez Angotzi che, sfidando il freddo e la tradizione della gente di promettermi di venire a trovarmi e poi mollarmi sola, venerdí sará in terra straniera e si fermerá qualche giorno! Grazie BIS!

Alla prossima, buon rientro alle solite mansioni abituali, spero possa essere piacevole come il mio!