Ieri sera sono andato a letto e lei era li' ad aspettarmi, sotto le lenzuola. L'avevo vista altre volte, ma non avevo mai avuto il coraggio di avvicinarmici. Una paura irrazionale forse, che mi aveva fatto stare sempre alla larga. E credo che a lei la cosa non fosse sfuggita. Cosi' e' stata lei a fare la prima mossa.
Una mossa molto audace direi.
Ha pazientemente atteso che la mia stanchezza degenerasse in uno stato di semicoscienza che ancora non puo' definirsi sonno. Uno stato in cui non puoi avere l'attenuante "stavo dormendo", quindi sei costretto ad assumerti le tue responsabilita', ma in cui sei molto, molto piu' vulnerabile e accondiscendente.
In quel momento lei si e' fatta avanti, senza pensarci due volte, con un ardore ed un'energia di cui non la ritenevo capace.
Il nostro incontro ravvicinato e' stato breve ma molto, molto intenso. Me ne avevano parlato in molti, ma non potevo immaginare che lo sarebbe stato cosi' tanto.
Alla fine non voleva piu' staccarsi, sono stato costretto a respingerla perche' stava diventando troppo per me.
Cosi', una volta terminato, all'una e quaranta di notte apro la porta della mia stanza e, con aria provata e forse un po' sconvolta esclamo: "Me cago en el puto coño de la abeja de mierda. Alvaro, algo me ha picado!"
E' stato quasi triste doverla abbattere a giornalate...
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Menomale non ti è successo come a me all'Elba!!
RispondiEliminaEh no mo' ci dovete dire che è successo all'Elba...
RispondiEliminaBeh diciamo che anche la Arli ha avuto un "incontro ravvicinato", che ha avuto molti piu' effetti collaterali!
RispondiEliminaCaro Dave, all'Elba sono stata punta da un'apina bastarda su una gamba. Il pizzico è gonfiato tantissimo, sembrava un panetto di burro da 250 gr sottocutaneo e io ho dovuto fare le punture di antistaminici dalla locale guardia medica...
RispondiEliminaHo ancora l'alone del pizzico, fai te!