Ebbene si! Sono arrivato a Manchèster (con l'accento sulla prima e, non sulla a come diciamo in Italia...questi inglesi devono sempre essere originali)
Da quando sono qui ho avuto decisamente poco tempo per scrivere, ed alla fine della giornata sono sempre stato troppo stanco per mettermi a scrivere...spero di essere più assiduo in futuro nel postare.
Il mio morale in questi giorni è stato abbastanza altalenante. Ho vissuto momenti di entusiasmo, di sconforto, di curiosità, di malinconia, di speranza e di paura. Quindi direi che per dare un'idea migliore di come sono andate le cose sarà meglio analizzare i giorni della mia permanenza uno per volta:
Giorno 1: Martedì
Sono arrivato all'aeroporto di Pisa con una valigia da 22 kg, un bagaglio a mano da 15, una felpa legata in vita ed un giubbotto pesantissimo in mano, per cui mi sarebbe servito un bagaglio a parte. Al check-in va tutto inaspettatamente liscio vista la mole di roba che porto ed il bagaglio a mano in sovrappeso. A questo punto arriva il primo momento difficile, di pianto e stridore di denti (cit.): salutare la zita, che per 6 mesi vedrò molto poco, di cui tralascio i particolari per non ferire i più sensibili.
E così col "sorriso" sulle labbra mi metto in volo per un posto che non conosco, in cui andrò a trascorrere i prossimi sei mesi!
Arrivando, guardando giù dall'aereo, la cosa che mi stupisce è il numero esorbitante di villette a schiera, all'inglese appunto, che si vedono! Sembra che tutta la città, che sembra molto grande, sia fatta da quartieri residenziali con case a due piani, il tetto a spiovente e l'immancabile giardino. Non avrei mai immaginato che zone così costituissero la gran parte del centro abitato, visto che da noi la villetta è vista come un "lusso da ricchi".
Arrivato a terra, la prima sorpresa: i tizi dell'università sono venuti a prendermi all'uscita dell'aeroporto, con il cartello "Giuseppe Marino"! Un sogno che si avvera! Per la verità nel sogno era previsto che vi fosse scritto "Mr. Marino", ma non è il caso di sottilizzare :)
Oltre al prof ed un tizio di cui non ho ancora capito il nome (che per semplicità chiameremo "il tizio della mensa di scrubs" data la somiglianza) era ad aspettarmi all'aeroporto un'acquazzone "estivo" da manuale. E che, temo, si sia affezionato a me, visto che non mi molla da 4 giorni.
Comunque, il prof ed il tizio della mensa mi sono sembrati davvero disponibili e cordiali, e mi hanno portato dritto all'università, dove ho avuto di conoscere altri due dei componenti del gruppo: Carl (o Karl?) e Tobias, due Ph.D. students al primo anno, che lavorano con l'Octave System, una specie di cave riconfigurabile con dei proiettori della madonna, che incredibilmente non si scalibrano ad ogni colpo di tosse :)
In tutto questo scenario idilliaco c'è il trascurabile problema che non capisco una mazza di quello che dicono. Ovviamente mi aspettavo di avere qualche difficoltà con la lingua, ma mai avrei immaginato di capire così poco. Si sa che quando trascorri i primi giorni in un paese straniero sembri un imbecille, ma COSI' imbecille non l'avrei detto!!
Dopo mille incomprensioni e qualche presentazione sono stato accompagnato in albergo dal boss (sempre gentilissimo) in mezzo, ovviamente, alla pioggia scrosciante. Il prof ha contattato un membro del laboratorio che sta cercando casa a sua volta, per farmi dare qualche dritta. Non sapendo se questo ragazzo sarebbe andato in lab il giorno seguente, mi ha detto che nel caso in ci fosse stato mi avrebbe avvertito ed avrei dovuto raggiungerlo lì, altrimenti sarei potuto rimanere in centro e cercare per conto mio.
La pioggia è una costante qui, e la gente non ci fa più caso. In una giornata di temporale si gira senza ombrello e ci si becca l'acqua in testa come se non ci fosse, e se si è al coperto magari si apre anche la finestra. Poi gli inglesi si lamentano che gli viene la febbre suina!
La vista che si ha dalla mia stanza d'albergo mostra una città abbastanza diversa da quella che ho visto dall'aereo: palazzoni, grattacieli e negozi ovunque. Facendo un giro nelle vicinanze ho trovato un posto dove prendere un hamburger con formaggio, una fetta di cheesecake e una pinta di Guinness, che ho preso solo in onore del paese che mi ospita, visto che odio la birra.
In camera ho la connessione a internet, anche se lenta ed altalenante, ma mi permette di poter parlare con la mia ragazza senza spendere patrimoni. Dio benedica skype!
Alla fine della giornata vado a letto abbastanza contento, entusiasta e fiducioso per il futuro. Il prof non mi ha contattato, pertanto ho considerato di avere la giornata libera il giorno dopo.
Giorno 2: Mercoledì
Mi sveglio con l'intenzione di dedicare la giornata alla ricerca di una stanza. Poiché i vari siti che ho consultato dall'Italia non mi hanno aiutato, decido di cercare un'agenzia. Quindi scrivo "estate agency" su google maps e mi reco nei posti indicati. Dopo più di un'ora sono stato in almeno 4 o 5 punti indicati sulla mappa, senza trovare nessuna agenzia, rimediando invece diversi litri d'acqua in testa. E' pazzesco come Manchester sia piena di annunci di agenzie immobiliari, "For sale", "To let" e così via, ma (almeno nel centro) sia impossibile trovare l'ufficio di una di esse.
Alla fine, grazie all'indicazione di un gentilissimo ragazzo che lavora nel mio centro commerciare manchesterese preferito, riesco ad arrivare in una zona in cui è presente qualche agenzia, ma nessuna si occupa di "flatshare", ma soltanto di affitti di case intere.
Durante il mio vagabondare per le vie della città mi arriva un messaggio del professore che mi chiede come mai non sia ancora arrivato in lab. Così, rendendomi conto di aver capito male quello che mi ha detto il giorno prima, mi sono precipitato alla stazione per prendere il treno ed andare all'università.
Arrivato lì incontro gli altri, ed inizia la solita sequela di "sorry, can you repeat please?" che tanto bene fanno alla mia autostima.
Dopo un pranzo, trasformato in una bevuta al pub (questi inglesi...), il ragazzo che cerca casa mi ha consigliato di dare un'occhiata su
gumtree, dove effettivamente trovo un sacco di annunci utili con relativi numeri di telefono.
Finito in lab si va tutti a cenare (alle 5.30!) in un locale greco specializzato in tapas (ditemi voi...) dove mangiamo in maniera quasi accettabile, in una specie di giardino coperto dove si moriva di freddo, o meglio dove io morivo di freddo.
Usciti di lì non vedevo l'ora di tornare a casa, tanto ero zuppo d'acqua, rattrappito dal freddo e ricoglionito dal fatto di capire il 20% dei discorsi. Tuttavia vego trascinato in un altro locale a fare l'ennesima bevuta.
L'unica nota positiva della giornata è che ho conosciuto un altro ragazzo del lab, proveniente da Taiwan, che si è rivelato molto simpatico e più comprensibile, visto che non è inglese :D
Arrivato in hotel in preda alla stanchezza e allo sconforto non ho potuto fare a meno di pensare a quanto il titolo del mio blog possa risultare calzante con la mia posizione. Qui infatti, mi sento uno straniero a tutti gli effetti.
Giorno 3: Giovedì
La giornata è stata completamente dedicata alla ricerca di una stanza. Grazie ai numeri di telefono raccattati il giorno prima, durante la mattinata ho preso diversi appuntamenti con vari padroni di casa. Tutte le sanze che sono andato a vedere si trovano in una zona abbastanza periferica della città, e molto lontana dal mio laboratorio. Però me l'hanno consigliata i miei stessi colleghi perchè dicono sia piena di studenti, quindi molto vivace, e che sia ben collegata al centro tramite autobus.
Quasi tutte le case che ho visto erano praticamente vuote, casermoni a 4 piani con 6-7 stanze da letto, di cui nessuna ancora affittata. Solo in alcune c'era qualche inquilino, ma si è guardato bene dal farsi vedere. E tutte, ovviamente, erano sporchissime per gli standard italiani. Persino Rino, Pino e Gino, le tre matasse di polvere che abitano nel corridoio della mia casa di Pisa, si sarebbero dati da fare per dare una pulita! Diciamo che non mi hanno fatto un'ottima impressione...
Soltanto nelle ultime due case che ho visto c'era qualche inquilino ad attendermi. Una era la tipica casa di studenti, con roba in giro ovunque, piena di roba alle pareti, ed un unico bagno per 5 persone. L'ambiente era però molto bello, e vi ho trovato anche un ragazzo spagnolo che è stato 3 anni a Pisa! Il problema però con questa casa era che non era ancora discponibile, e non si sapeva quando si sarebbe liberata la stanza. In più, ovviamente, c'erano altri candidati.
L'ultima casa che ho visto ha un pò risollevato il morale della mia giornata. Quattro stanze da letto in tuttto, e spagnoli dentro. Un ragazzo di 26 anni che non ho ben capito cosa faccia, una donna che è lì per imparare l'inglese, e che per adesso parla solo spagnolo, o meglio l'andaluso! La terza stanza è occupata da una donna che saltuariamente fa un'affacciata insieme al figlio di 6 anni. La casa era pulitissima, la gente cordiale e accogliente...insomma ho fatto la mia scelta! In questa maniera inoltre avrò modo di perfezionare sia l'inglese che lo spagnolo stando qui, il che non mi sembra malaccio! Gli inquilini sono rimasti entusisiasti di me, anche perchè ho messo a posto la connessione wireless di Gloria, la donna andalusa! :D L'unico problema che si è posto è che Carmen, la padrona di casa, cercava qualcuno che stesse lì un anno, invece io ci starò solo sei mesi. In ogni caso mi sono riservato un altro giorno per vedere altre case e prendere la mia decisione.
Giorno 4: Venerdì
Giornata molto noiosa, e piovosa, ovviamente. Il prof mi ha chiamato per dirmi che, causa lavori, in lab sarebbe mancata la corrente, quindi non sarei dovuto andare.
Quindi mi sono riattaccato a gumtree cercando qualche altro numero da chiamare. Il bottino è stato abbastanza magro. Non sono riuscito a prendere neppure un appuntamento, o perchè i proprietari non volevano uno studente, o perchè volevano uno che ci rimanesse per più di sei mesi. Ho visto solo una casa grazie ad un contatto che avevo preso il giorno prima. Per vederla, ovviamente, mi sono fatto mezz'ora di bus ed ho preso ettolitri d'acqua in testa. La casa però non era male, anche se la zona non mi convinceva moltissimo. Ho deciso di tenerla come soluzione di riserva nel caso in cui gli spagnoli mi avessero dato buca.
Pertanto tornato in hotel chiamo Carmen dicendo che ero interessato alla casa. Lei mi dice che Gloria e Alvaro le hanno parlato molto bene di me, e vorrebbero che ci andassi, me visto che sarei stato solo sei mesi, voleva pensarci un altro pò. Quella sera sarebbe dovuto andare un altro ragazzo a vederla, e poi mi avrebbe fatto sapere. Quindi chiamo subito Gloria per comunicarle la risposta di Carmen, e lei mi dice che avrebbero fatto di tutto per scoraggiare questa persona a prendere la casa, in maniera da "pilotare" la scelta della padrona di casa!
Ed infatti così fu! Intorno alle 8 ho avuto la conferma di non essere più un senzatetto disperato, ma uno studente disperato con una casa dove dormire!! Il che già è qualcosa, molto direi. In più ho i miei primi due amici qui, e ciò mi fa sentire decisamente meglio! Sabato sera stesso andrò a dormire lì!!!
Ora è Sabato mattina, e finalmente ho finito di scrivere tutto questo papello. Ci ho messo praticamente due giorni, ma non potevo evitare di annotare tutto quello che mi è successo. Tra poco mi vedrò con Gloria che mi darà una mano a comprare qualcosa per la casa, e poi alle 5 Alvaro mi darà una mano a portare le valigie a casa!
Mi sento molto carico, e non vedo l'ora di sistemarmi. Anche il tempo sembra migliore, ma credo sia inutile farsi troppe illusioni :D
Per oggi è tutto, alla prossima!